Essere sordi non è un handicap, è una qualità... ma per fare politica non è molto pratico.
Antipolitica è annunciare le grandi riforme e non farne mai una, neanche piccola.
Io dico che bisogna stare attenti a non confondere la politica con la giustizia penale. In questo modo, l'Italia, pretesa culla del diritto, rischia di diventarne la tomba.
I risultati dei cambiamenti politici sono raramente quelli che i suoi amici sperano o che i suoi nemici temono.
Io non so se i politici fanno così perché non vogliono cambiare, o non possono cambiare, o non sanno cambiare. Ma mi paiono tre motivi sufficienti per mandarli tutti a casa.
Le questioni fondamentali della politica non sono la libertà, la giustizia, l'uguaglianza. Si tratta di temi importanti ma, in qualche misura, derivati. La questione fondamentale è la scelta, cioè chi sceglie cosa, per chi e in base a quali criteri.
La vita nella verità non ha quindi nel sistema post-totalitario solo una dimensione esistenziale (restituisce l'uomo a se stesso), noetica (rivela la realtà com'è) e morale (è un esempio), ma ha anche un'evidente dimensione politica.
È sorprendente quanto possano essere saggi gli statisti, quando hanno dieci anni di ritardo.
Un partito è follia di molti e profitto di pochi.
Per diventare padrone, il politico si atteggia a servo.
La politica è l'arte di trasformare in progetto ciò che, come credenti, abbiamo immaginato ed elaborato.