Conoscere i ragazzi dei poveri e amare la politica è tutt'uno.
La Chiesa e tutti i cattolici hanno l'obbligo di difendere il sacramento indissolubile del matrimonio. Noi dobbiamo batterci, con estrema risolutezza contro qualsiasi ingerenza dello Stato nel matrimonio cattolico. Il suo eventuale scioglimento non può essere che competenza esclusiva della Chiesa.
Un atto coerente isolato è la più grande incoerenza.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.
Servitù è il vero nome di quell'obbedienza che non è virtù.
Come contrastare la malavita organizzata? Cominciando a non votarla alle elezioni.
Ho studiato politica per cinquant'anni, e me ne sono fatto una tale zuppa per cui ci sto in mezzo senza appassionarmi mai.
L'Italia non ha avuto una grande Destra perché non ha avuto una cultura capace di esprimerla. Essa ha potuto esprimere solo quella rozza, ridicola, feroce destra che è il fascismo.
Si può avere il linguaggio, il potere politico, la proprietà privata o il matrimonio senza avere il denaro, ma non si possono avere il denaro, il potere politico, la proprietà privata o il matrimonio senza il linguaggio.
Anche quando sospetto che la destra abbia ragione, me ne rimango ostinatamente seduto sui banchi della sinistra. E lo sai perché? Perché non posso fare altro.
Nessuna forza politica, nessun potere imposto con una bandiera vale tanto quanto la libertà naturale di una singola persona.
Mangia il Governo, mangia la Provincia; mangia il Comune e il capo e il sottocapo e il direttore e l'ingegnere e il sorvegliante... Che può avanzare per chi sta sotto terra e sotto di tutti e deve portar tutti sulle spalle e resta schiacciato?
La politica non è una brutta professione. Se vi succede di avere dei problemi o se cadete in disgrazia potete sempre scrivere un libro.
La primissima regola della vita politica è: non permettere mai a un presidente di mettersi al posto di guida di una macchina. Mai. Noi non siamo abituati a fare nulla per conto nostro, figuriamoci guidare.
Mi piacerebbe avere cose divertenti da dire sulla politica, ma non ne ho.