Alla fine, tutti quelli che nella vita si devono incontrare, si incontrano.
Sovente inganniamo noi stessi pensando che la donna ci ami per le nostre doti fisiche o morali; certamente esse preparano, predispongono il loro cuore ad accogliere il sacro fuoco,ma è tuttavia il primo contatto che decide la faccenda.
Durante i viaggi di individui ne incontriamo tanti, entriamo in confidenza: amici, incontri, amanti. Sempre veniamo di nuovo distanziati, dalla morte, geografia, o dai nuovi arrivati, Solo ci resta del telefono il segnale, e sotto le coperte vuoto e freddo glaciale.
Ogni incontro implicava una separazione, e così sarebbe stato finché la vita fosse stata mortale. In ogni incontro c'era un po' del dolore della separazione, ma in ogni separazione c'era anche un po' della gioia dell'incontro.
Non riesco a liberarmi tanto presto dall'impressione che ho fatto su una donna.
Nel mondo io sono come una goccia d'acqua che cerca un'altra goccia nell'oceano e che vi si lascia cadere per trovar la sua compagna e inavvertita e curiosa vi si perde.
Le tracce dell'uomo sull'uomo sono eterne e nessun destino si è incrociato impunemente con il nostro.
L'amore esiste solo quando due persone si incontrano in mezzo a due viaggi diversi.
La persona malata o disabile, proprio a partire dalla sua fragilità, dal suo limite, può diventare testimone dell'incontro: l'incontro con Gesù, che apre alla vita e alla fede, e l'incontro con gli altri, con la comunità.
Siamo un uomo e una donna che si sono trovati e hanno inventato un mondo fantastico nel quale vivere un solo giorno ogni anno.
Quando ci innamoriamo di qualcuno attribuiamo un destino a quell'incontro e non facciamo altro che ripetere a noi stessi: doveva succedere.