La vita bene spesa lunga è.
Chi tempo ha e tempo aspetta, perde l'amico e danari non ha mai.
Tristo è quel discepolo che non avanza il suo maestro.
Chi semina virtù fama raccoglie.
Non è laudabile quel pittore che non fa bene se non una cosa sola, come un nudo, testa, panni, o animali, o paesi, o simili particolari, imperocché non è sí grosso ingegno, che voltatosi ad una cosa sola, e quella sempre messa in opera, non la faccia bene.
Siccome una giornata bene spesa dà lieto dormire, così una vita bene usata dà lieto morire.
A conti fatti, della vita è più quello che non si ricorda di quello che si ricorda.
Il dolore non è parte della vita, può diventare la vita stessa.
Tutto il problema della vita è dunque questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri.
Dei mali della vita ci si consola pensando alla morte e della morte pensando ai mali della vita. Una piacevole condizione.
Se la vita è un male, è un male di cui certamente si guarisce.
La vita è bella. È bella perché non conosciamo altro di meglio.
Chi ama la vita deve forse amare il suo gioco di incastri, entusiasmarsi non solo per il viaggio verso isole lontane, ma anche per la trafila burocratica relativa al rinnovo del passaporto.
Non v'è amore per la vita senza disperazione di vivere.
La vita dell'uomo è confinata nella solitudine, nella povertà, nella sporcizia, nella brutalità e infine la durata della vita è alquanto breve.
La vita ha bisogno d'un alibi: quello dell'aldilà, quello dell'arte. Se non altro, dell'alibi della prole. A sé la vita non basta.