Cielo chiaro, sole splendente; se non piove, siamo tutti ottimisti.
Non bisogna appoggiarsi troppo ai principi perché poi si afflosciano.
La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: Ho famiglia.
I difetti degli altri assomigliano troppo ai nostri.
Quando era fascista abusava di verbi al tempo futuro; ora, democratico, si serve del condizionale.
Chiamo al telefono D. dopo molti sforzi per non farlo. Odo la sua voce bassa, cupa. Stacco il ricevitore. E' come se avessi preso un fernet. L'antipatia che ho per lui mi rinfranca.
L'ottimismo è come l'ossido di carbonio: uccide lasciando sui cadaveri un'impronta di rosa.
Probabilmente mi affascina di più chi affronta con ottimismo i mille problemi quotidiani della vita di chi attraversa il deserto in monopattino.
Voglio dire, mettiamola così: voi immaginate che niente abbia un senso, ma non può essere che tutto sia così, perché vi rendete conto che non ha senso e questa vostra consapevolezza gli dà quasi un senso. Avete capito quello che intendo? Un pessimismo ottimistico.
Ogni fede viene messa alla prova mediante i suoi effetti pratici nella vita. Se è vero che l'ottimismo permette al mondo di andare avanti e che il pessimismo lo rallenta, allora è pericoloso propagare una filosofia pessimista.
L'ottimismo è la frenesia di sostenere che tutto va bene quando tutto va male.
Un ottimista è colui che crede che una donna abbia terminato la sua telefonata solo perché ha detto: "...allora ti saluto...".
Come "famiglia Italia" dobbiamo essere ottimisti nonostante le difficoltà.
Anche senza l'aiuto dell'organo Penfield, era raggiante di ottimismo. E di una rabbiosa, lieta anticipazione.
L'ottimismo è la fede che porta ad una conquista. Non si può fare nulla senza speranza.