L'uomo abita sulla riva del mare infinito del mistero.
Non si può negare a nessuno sulla terra la libertà e la felicità, anzi, tutti dovrebbero cercarle.
Dobbiamo saper accettare le cose umili e oscure di tutti i giorni: diventano irritanti solo se non sono capite.
L'uomo è un fine a cui tutto va sottoposto. Se diventa strumento della scienza, perde la propria dignità, diventa oggetto, si trasforma in cosa nelle mani delle potenze di questo mondo.
L'umanità si è messa a girare le sue macchine e, vedendo che ne sgorgava oro, ha esclamato: È Dio! E quel Dio, essa lo mangia!
Percorri l'uomo per raggiungere Dio.
Chi conquista il cuore dell'uomo conquista tutto l'uomo.
Anche l'uomo più miserabile è in grado di scoprire le debolezze del più degno, anche il più stupido è in grado di scoprire gli errori del più saggio.
L'uomo propone; però, come sempre e dappertutto, è Dio solo che dispone.
Nessun uomo è un'isola, completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto.
L'uomo è la più infelice e la più fragile fra tutte le creature, e nello stesso tempo la più orgogliosa.
L'uomo non è la somma di quello che ha, ma la totalità di quello che non ha ancora, di quello che potrebbe avere.
Creatura quanto mai strana è l'uomo: insaziabile, sempre inappagato, irrequieto, mai in pace con Dio o con se stesso, di giorno tende senza posa a inutili mete, di notte si abbandona a un'orgia di desideri proibiti e malvagi.