La gelosia è un abbaiare di cani che attira i ladri.
Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
Per me è un enigma come un teologo possa venir lodato perché, dopo lunghi sforzi, è arrivato a non credere più ai dogmi. Mentre mi è sempre sembrato che meritasse un vero riconoscimento, come per un atto di eroismo, l'impresa di coloro che, dopo lunghi sforzi, sono giunti a credere ai dogmi.
L'aforisma non coincide mai con la verità: o è una mezza verità o è una verità e mezza.
L'immoralità dell'uomo trionfa sull'amoralità della donna.
I propri pensieri non devono essere sempre necessariamente nuovi. Ma è facile che colui che ha un nuovo pensiero lo abbia da un altro.
Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l'altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri.
Le donne insignificanti sono sempre gelose dei loro mariti, le belle non lo sono mai. Sono sempre così occupate a essere gelose dei mariti delle altre.
La gelosia non è altro che una forma di allergia, dove il «polline» è costituito dal rivale in amore.
Gelosia. L'altra faccia dell'amore.
Nella gelosia c'è più egoismo che amore.
Senza gelosia amano soltanto i cani.
V'è una gelosia villana che è un diffidare della persona amata; v'è una gelosia delicata che consiste nel diffidare di sé.
L'unione fa la forza e se ognuno rimanesse aperto alle esperienze altrui senza essere troppo geloso nel donare ciò che ha appreso,questo scambio genererebbe un inevitabile evoluzione.
È sempre per un soprassalto dell'immaginazione che si diventa gelosi.
La gelosia ha da entrar nell'amore, come nelle vivande la noce moscata. Ci ha da essere, ma non si ha da sentire.