È negli occhi che abbiamo incontrato l'altro ed è lí che ancora lo troviamo.
Qualche volta ci è dato di raggiungere gli dèi. Alcuni di noi lo fanno attraverso l'arte, altri con la religione; nove su dieci, con l'amore.
Abbiamo spesso sostenuto che per superare un inglese in astuzia, bisogna toccarlo quando non vuole essere toccato.
La storia che ci succede sotto il naso dovrebbe essere per noi la piú chiara, e invece risulta la piú deliquescente.
La vita non è solo fatta di somme e sottrazioni. C'è anche l'accumulo, la moltiplicazione delle perdite, dei fallimenti.
Non c'è maggior successo che l'incontro piacevole tra due fallimenti.
Mi piacciono le storie sospese, persone che si sfiorano... forse non si incontrano mai, però si cercano.
Se incontrarsi resta una magia, è non perdersi la vera favola.
Chi conosce Gesù, chi lo incontra personalmente, rimane affascinato, attratto da tanta bontà, tanta verità, tanta bellezza, e tutto in una grande umiltà e semplicità. Cercare Gesù, incontrare Gesù: questo è il grande tesoro!
Una sola cosa bella deve entusiasmare l'uomo per tutta la vita, è vero; ma lo splendore di questo incontro deve illuminare tutto il resto.
Uno incontra una. Si amano follemente per lo spazio di uno spot. Uno dei due torna sui suoi passi e l'altro prosegue a passo spedito verso la reception di un vulcano in eruzione. Andò cosi. Non è letteratura, è statistica.
La notte di Capodanno, in cima a un palazzo di Londra, si incontrano per caso quattro sconosciuti.
Come gli uccelli, dopo essersi incontrati sull'albero che li ospita, si separano, così l'incontro delle creature finisce sempre con la separazione.
Non c'era bisogno di chiedere perché fosse là. Lo sapeva così sicuramente come s'egli avesse detto che si trovava là perché voleva essere dov'era lei.
Quando conosco qualcuno, io penso sempre che si tratti di una persona perbene e continuo a pensarlo finché non ho la prova contraria. Se ho la prova contraria, poi, non dico che quella persona è cattiva. Dico: è stata cattiva con me.