Cantano, pagheranno.
Noi siamo pirati e ci piace perché la vita è fatta per noi. Yo-ho, yo-ho, la spada, il corvo, il mare.
Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare, godo molto di più nell'ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare.
Vengo da una famiglia senza il talento del canto, ma in qualche modo ho ereditato qualcosa, e in realtà non sono così male.
Cantare è più che ricordare, più che vivere, più che sognare.
Se una cosa non è degna di essere detta, cantala.
E quello che non so lo so cantare.
Un'opera è un posto dove un uomo viene pugnalato e, invece di morire, canta.
Chiudo gli occhi e canto di nuovo, quasi sussurrando, mentre le mie dita arpeggiano la melodia come un tappeto volante sul quale la mia voce attraversa libera i tetti della città e afferra le stelle, come fossero le note della mia canzone, galleggianti sullo spartito infinito del cielo.
Ho sempre voluto cantare, proprio come ho sempre saputo che un giorno avrei avuto la mia nicchia negli annali della canzone.
Non ho iniziato a cantare per diventare un giorno una star televisiva. Te lo vedi tu un Ozzy che presenta le previsioni del tempo?