Nessun uomo saggio ha mai desiderato essere più giovane.
Le critiche sono la tassa che un uomo paga al pubblico per essere famoso.
Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di confessare di avere torto. Che poi è come dire, in altre parole, che oggi è più saggio di quanto non fosse ieri.
Un fesso fa sempre domande, ha una domanda per tutto, ha più domande di quante risposte ci possono essere.
Il capo del governo inglese non dice mai una cosa vera senza l'intenzione che sia presa per una menzogna; non dice mai una cosa falsa, se non con lo scopo che sia presa per la verità.
Due sole categorie sfuggono a ogni cambiamento: i più saggi e i più stupidi.
Troppo spesso la saggezza è la prudenza più stagnante.
Il saggio, per parlare, deve prima molto meditare.
È una cosa profittevole, se uno è saggio, sembrare folle.
Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo.
L'uomo è saggio soltanto finché non conosce la saggezza. Quando pensa di averla trovata è uno stolto.
Uno dei piaceri della mezza età è di scoprire che uno aveva ragione, e che aveva più ragione di quanto se ne rendesse conto all'età di diciassette o ventitré anni.
Saggiamente e con lentezza; inciampano quelli che corrono veloce.
Il silenzio per i saggi è una risposta.
L'arte di essere saggi è l'arte di capire a cosa si può passar sopra.