L'umiltà è una virtù; la timidezza è una malattia.
Non mischiarti alla facile massa; non cresceresti. Vai dove le sfide sono grandi e le emozioni elevate. Vai dove le aspettative sono così forti che arrivano a provocarti, spingerti, e ad insistere che tu non resti in un posto. In quel modo, tu crescerai e cambierai.
Non puoi avere un approccio moderato verso le erbacce del tuo giardino mentale. Devi odiare le erbacce tanto da ucciderle. Le erbacce non sono qualcosa da maneggiare; le erbacce sono qualcosa da sterminare.
Uno dei più grandi regali che puoi fare a chiunque è il dono dell'attenzione.
Non guardare alla mente per più di quello che è, ma non ignorarla per tutto quello che può essere.
Dio infatti non ci ha dato uno Spirito di timidezza, ma di forza, di amore e di saggezza.
La prudenza che degenera in timidezza è molto raramente la strada per la sicurezza.
Le decisioni burocratiche sono timide come le ragazzine.
L'anima deve aprirsi all'invasione di ciò che le è estraneo, rinunciare a difendersi, favorire il nemico, affinché il nostro essere autentico sorga e si mostri, non come una fragile costruzione protetta dalla nostra timidezza, ma come la nostra rocca, il nostro granito incorruttibile.
Ero un bambino calmo e timido. Ero molto più felice quando giocavo con i miei giocattoli da solo di quando stavo assieme agli altri.
Quando sono entrato in questo mondo ero timido, senza grandi certezze. Col tempo e le vittorie sono cresciuto.
Spesso la timidezza rende l'uomo di spirito amabile: il suo effetto sullo sciocco è solitamente di renderlo stupido.
La timidezza è composta dal desiderio di piacere e dalla paura di non riuscirci.
Ho vissuto quasi 30 anni chiuso dentro di me come una cozza, ma adesso è tutto passato grazie al mio lavoro e alle mie passioni.
Per una natura timida, il controllo all'ingresso d'un teatro somiglia un po' al tribunale degli Inferi.