Oh, la presunzione delle stelle cadenti. Non importa, saranno buchi neri un giorno.
Così è la notte, una folla di madri illuminate, che si chiamano stelle.
Nella nostra galassia ci sono quattrocento miliardi di stelle, e nell'universo ci sono più di cento miliardi di galassie. Pensare di essere unici è molto improbabile.
Guardate le stelle e non i vostri piedi. Provate a dare un senso a ciò che vedete, e chiedervi perché l'universo esiste. Siate curiosi.
Mi ero detto che una stella cadente era una stella che poteva essere bella ma per paura di brillare scappava il più lontano possibile. Un po' come me.
Potrebbe darsi che i vecchi astrologi abbiano rovesciato esattamente la verità, quando credevano che le stelle controllassero i destini degli uomini. Arriverà il momento in cui gli uomini controlleranno il destino delle stelle.
Non trema la luce delle stelle. Trema il nostro sguardo, sapendo dell'enorme sforzo che questa luce ha realizzato per farsi vedere.
Riconoscere le stelle è una questione di diletto, di divertimento. Il piacere di trasformare un mondo sconosciuto e monotono in un mondo meraviglioso e familiare. Bisogna prendere confidenza con il cielo, per "abitarci" e sentirsi come a casa propria.
La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in sé stessi la loro legge e il loro cammino.
Le stelle sono come gli animali allo stato selvatico. Possiamo vederle giovani, ma non la nascita vera e propria, che è un evento nascosto e segreto.
Se si guarda troppo fisso una stella, si perde di vista il firmamento.