Un capolavoro è una battaglia vinta contro la morte.
Un poeta ha sempre troppe parole nel suo vocabolario, un pittore troppi colori sulla sua tavolozza, un musicista troppe note sulla sua tastiera.
La morte non è che un'abolizione dello spazio e del tempo. Questo è anche il fine del cinema.
Questi ragazzi terribili si rimpinzano di disordine, di una appiccicosa macedonia di sensazioni.
Il mistero non esiste che nelle cose precise.
Come artista, un uomo non può avere casa in Europa tranne che a Parigi.
Un capolavoro letterario non è altro che un vocabolario in disordine.
Un capolavoro è una partita a scacchi vinta con scacco matto.
Esistono capolavori così noiosi che meraviglia che si sia trovato qualcuno per scriverli.
Si nasce con un capolavoro dentro di sé, lo si manca per averlo voluto.
I capolavori non sono altro che dei tentativi riusciti.