Comunicare? Comunicare? Solo i vasi comunicano.
Tutto induce all'impazienza. Forse portiamo in noi il rimorso di una vita troppo lunga, riguardo alla specie, per come la usiamo.
Noi siamo irrimediabilmente in ritardo sulla stupidità.
In un sistema talmente perfezionato, è sufficiente essere privati della colazione per diventare imprevedibili.
Nel credere c'è qualcosa che ricorda una leggera demenza, ma la convinzione, credenza raddoppiata, è chiaramente segno di ritardo mentale.
La gloria presso il popolo, ecco ciò a cui bisogna aspirare. Niente varrà mai quanto lo sguardo sperduto della salumiera che ci ha visto in televisione.
Tutto fa pensare che l'uomo d'oggi sia più che mai estraneo vivente tra estranei, e che l'apparente comunicazione della vita odierna, una comunicazione che non ha precedenti, avvenga non tra uomini veri ma tra i loro duplicati.
La pratica delle lingue straniere permette di non comunicare, in viaggio, con i compatrioti.
Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare. L'attività o l'inattività, le parole o il silenzio hanno tutti valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni e in tal modo comunicano anche loro.
L'impossibilità di non-comunicare rende comunicative tutte le situazioni impersonali che coinvolgono due o più persone.
Dire molte parole e comunicare pochi pensieri è dovunque segno infallibile di mediocrità; invece segno di testa eccellente è il saper rinchiudere molti pensieri in poche parole.
Ogni miglioramento nelle comunicazioni aumenta le difficoltà di comprensione.
Parole, frasi, idee, non importa quanto sottili o ingegnose, i voli più folli della poesia, i sogni più profondi, le visioni più allucinanti, non sono altro che rozzi geroglifici cesellati nella sofferenza e nel dolore per commemorare un evento non comunicabile.
Scrivere non è comunicare con il lettore, non è neppure comunicare con se stessi, ma comunicare con l'inesprimibile.
Vera comunicazione ha luogo soltanto fra persone di uguali sentimenti, di uguale pensiero.