La purezza è una lente d'ingrandimento posata sopra la luce.
Le mie labbra le vorresti su di te. Si aprono e ti leccano lasciando gloss trasparente sulla tua pelle... E tanti occhi nei miei così per poco. Ti regalerei la mia lingua per tanti occhi nei miei. Per questo perdermi veloce che riscalda i miei pensieri. Così provo amore.
Il coraggio rende sorda la coscienza, affinché non senta le parole di una visione di morte ma quando quel coraggio finisce, le sue orecchie si spalancano udendo il suono di un'idiozia.
La vera bellezza, dopotutto, consiste nella purezza del cuore.
Solo l'infinita purezza non viene contaminata dal contatto col male. Ogni purezza limitata finisce con il corrompersi, se il contatto è prolungato.
Autopurificazione, deve significare purificazione in ogni condizione di vita. Ed essendo la purificazione altamente contagiosa, la purificazione di sé stessi condurrà necessariamente alla purificazione di ciò che si avrà intorno.
La purezza è l'alibi dei peccatori mancati.
Mani pure non han bisogno di guanti per coprirsi.
Nessuno è più pericoloso di una persona che immagina di avere un cuore puro: per la sua purezza, per definizione, non lo si può contraddire.
L'intelligente soffi via da sé le impurità poco a poco, un momento dopo l'altro, come l'argentiere dall'argento.
Custodiscono la purezza le fatiche corporali e la meditazione della Scrittura.
La purezza non può venire imposta dall'esterno. Deve procedere da un'evoluzione interiore e, perciò, da uno sforzo individuale.
Non è il contatto con la donna che corrompe l'uomo, è anzi l'uomo, spesso, troppo impuro per toccarla.