La democrazia non garantisce uguaglianza di condizioni: garantisce solo uguaglianza di opportunità.
La cultura del «parliamone» rischia talvolta di tradursi in una verbosa retorica, in un'involontaria e involontariamente comica parodia della democrazia.
Fra i malanni della nostra democrazia l'estensione sempre più ampia di zone di potere occulto non è dei meno gravi.
La democrazia è l'arte di far credere al popolo che esso governi.
La burocrazia è costituita da funzionari; l'aristocrazia, da idoli; la democrazia, da idolatri.
Quale comunità può stare in piedi se la minoranza non si adegua alle decisioni prese insieme, con un voto democratico? Non è un fatto di disciplina, ma di buon senso.
Non ci può essere democrazia senza verità. Non ci può essere verità senza dibattito, non ci può essere cambiamento senza libertà. Senza libertà non ci può essere progresso.
La libertà e la democrazia diventano scellerate quando hanno le mani imbrattate del sangue degli innocenti.
Le democrazie non possono fare a meno di essere ipocrite più di quanto i dittatori possano fare a meno di essere cinici.
La pubblicità era un mezzo un po' fascista di comunicare perché era un monologo della comunicazione, si infilavano "chiodi" nella testa delle persone; diventerà molto più democratica perché ognuno avrà la possibilità di scegliere l'informazione che vorrà.
Gli uomini che avevano responsabilità di governo in passato erano considerati unti dal Signore. Ma con la democrazia il potere del governo è nella sovranità del popolo, e quindi potremmo dire che sono unti dagli elettori.