La felicità è nella coscienza; tenetevelo a mente.
I benefici non obbligano tanto quanto il modo di porgerli.
Oh tu sei ancora con me, tu sarai sempre con me; perché la tua morte ebbe affatto la sembianza d'un sublime ridestarsi a vita più alta e serena.
Nominate Roma; è la pietra di paragone che scernerà l'ottone dall'oro. Roma è la lupa che ci nutre delle sue mammelle; e chi non bevve di quel latte, non se ne intende.
La ragione si fa adulta e vecchia; il cuore resta sempre ragazzo.
Non desiderando nulla, si possiede tutto.
L'umanità ha sempre barattato un po' di felicità per un po' di sicurezza.
La felicità non dipende dagli avvenimenti esterni, ma dalla maniera in cui li consideriamo: un uomo abituato a sopportare il dolore, non può non essere felice.
Come c'è del merito nell'infelicità, c'è dell'intelligenza nell'essere felici.
Dicono che la felicità dell'uomo non può consistere fuorchè nella verità. Così parrebbe, perchè qual felicità in una cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell'ignoranza del vero.
I celibi dovrebbero essere tassati in modo più pesante, non è giusto che alcuni uomini siano più felici di altri.
La felicità non sta nell'assenza dei contrasti, ma nell'armonia dei contrasti. È questa armonia a essere costruttiva.
La felicità del bambino è un mito nella stessa misura della felicità degli iperborei, di cui narrarono i Greci.
La felicità è come gli occhiali che cerchiamo mentre li abbiamo sul naso.
La vera felicità non è in fondo a un bicchiere, non è dentro a una siringa: la trovi solo nel cuore di chi ti ama.
La suprema felicità della vita è essere amati per quello che si è, o meglio, essere amati a dispetto di quello che si è.