Immortalità. La condizione di un uomo morto che non crede d'essere morto.
Il desiderio di salvare l'umanità è quasi sempre una falsa facciata per il desiderio di dominare.
Il puritanesimo è l'ossessionante paura che qualcuno, da qualche parte, possa essere felice.
Un idealista è uno che, notando che una rosa odora meglio d'un cavolo, ne conclude che se ne possa cavare una minestra migliore.
Nessun uomo è felice, da sposato, se deve bere del gin peggiore di quello che era solito bere da scapolo.
La teologia cristiana come ogni altra teologia, non è soltanto contraria allo spirito scientifico, lo è anche ad ogni altro tentativo di pensiero razionale.
Ciecamente sogniamo di superare la morte attraverso l'immortalità anche se da sempre l'immortalità ha rappresentato la peggiore delle condanne, il destino più terrificante.
Immortale è chi accetta l'istante. Chi non conosce più un domani.
L'umanità non si lascia togliere nessun errore che le giova. Crederebbe all'immortalità anche se sapesse il contrario.
Se l'uomo fosse immortale, riuscireste ad immaginare a quanto ammonterebbe il conto del macellaio?
Questi che esaltano tanto l'incorruttibilità, l'inalterabilità, etc., credo che si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di campare assai e per il terrore che hanno della morte; e non considerano che quando gli uomini fussero immortali, a loro non toccava a venire al mondo.
Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi. Ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale.
Non mi interessa l'immortalità attraverso l'arte: io non voglio morire.
Aumentano gli anni e diminuiscono le probabilità di diventare immortali.
L'immortalità è il ricordo che si lascia nella memoria degli uomini. Quest'idea spinge a grandi imprese. Meglio sarebbe non aver vissuto che non lasciare tracce della propria esistenza.
Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo.