Immortalità. La condizione di un uomo morto che non crede d'essere morto.
La democrazia è l'arte e la scienza di far funzionare il circo dalla gabbia delle scimmie.
Quanto più invecchio tanto più diffido della popolare dottrina che l'età porta saggezza.
Le donne superano sempre in eccellenza gli uomini in quella sorta di saggezza che viene dall'esperienza. Essere una donna è di per se stesso una terribile esperienza.
L'uomo medio non vuole essere libero. Vuole essere sicuro.
Idealista. Uno che, notando che una rosa odora meglio d'un cavolo, ne conclude che se ne possa cavare una minestra migliore.
Il motivo fondamentale della fede nell'immortalità è il nostro impulso di conservazione. Le obiezioni a questo proposito sono alquanto inutili. L'uomo non vuole soccombere per sempre.
L'immortalità è il ricordo che si lascia nella memoria degli uomini. Quest'idea spinge a grandi imprese. Meglio sarebbe non aver vissuto che non lasciare tracce della propria esistenza.
Immortale è chi accetta l'istante. Chi non conosce più un domani.
Aumentano gli anni e diminuiscono le probabilità di diventare immortali.
L'umanità non si lascia togliere nessun errore che le giova. Crederebbe all'immortalità anche se sapesse il contrario.
Questi che esaltano tanto l'incorruttibilità, l'inalterabilità, etc., credo che si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di campare assai e per il terrore che hanno della morte; e non considerano che quando gli uomini fussero immortali, a loro non toccava a venire al mondo.
Alcune persone credono in un Dio, in un'immortalità perché non s'attentano d'opporsi a un'idea così terribile.
L'immortalità si paga cara: bisogna morire diverse volte mentre si è ancora in vita.
L'immortalità è lavorare a un compito eterno.