Non c'è base d'unione più comune di un'incomprensione reciproca.
L'unica cosa che possiamo chiedere a priori a un romanzo, senza esporci a un'accusa di arbitrarietà, è di essere interessante.
Che cosa mi ha fruttato il mio talento? Niente, se non la necessità di farne un uso continuo per trascorrere le ore, gli anni, per ingannare me stessa con qualche pretesto di varietà, di oblìo.
Un architetto, benché si serva di blocchi colossali e di pesanti pilastri, è il più raffinato degli artisti.
L'unica ragione che abbia un romanzo di esistere è che cerca di rappresentare la vita.
Il romanzo è per sua natura del «rumore», rumore intorno a qualche cosa.
Alcune menti superiori non vengono riconosciute perché non vi sono standard con cui misurarle.
Nessun essere umano può capire veramente un altro, e nessuno può fare la felicità di un altro.
Non capisco il senso del dare la mancia.
In un universo infinito, c'erano troppe cose che sfuggivano alla comprensione umana.
Cosa ne sappiamo di come si imbriglia il potere del cielo?
Non ci comprenderemo mai fra noi finché non avremo ridotto la nostra lingua a non più di sette parole.
Le grandi emozioni incomprensibili fanno paura, almeno a me.
Se sei abbastanza lontano da qualcosa, ti sembra inspiegabile. Se ti avvicini, arrivi a un punto in cui ti sembra semplice. Ma se ti avvicini ancora, diventa inspiegabile di nuovo.
Non credo ai demoni. L'indifferenza e l'incomprensione possono creare cattiveria. Molto spesso quelle che sembrano persone maligne in realtà sono vittime di cattiverie.
Viviamo insieme in un'unica grande favola che nessuno sa cos'è.