La prima qualifica del successo è, a mia opinione, una forte etica lavorativa.
Sotto un involucro di sorriso e di bonomia, l'Italia è diventata il paese d'Europa più duro da vivere, quello in cui più violenta e più assillante è diventata la lotta per il denaro e per il successo.
Per avere successo, non è sufficiente prevedere, dobbiamo anche imparare a improvvisare.
Guarda avanti, non indietro. Sii un leader, non un gregario. Concentrati sui tuoi successi ed impara dai tuoi insuccessi. Stai lontano dalle persone che cercano di sminuire le tue ambizioni. Confida nelle tue speranze, non nelle tue paure. Fai quel passo in più nel tuo lavoro.
Non è nella natura dell'uomo avanzare sempre; essa ha i suoi andare e venire.
Non ho problemi a ricevere un premio, ma a partecipare alla festa dopo la premiazione.
Non si può sfuggire agli effetti dei propri pensieri dominanti. Non è possibile pensare a sconfitte, povertà e scoramento, e nel contempo godere di successo, ricchezza e coraggio.
Quando gli uomini bevono, allora sono ricchi e fortunati e vincono le cause in tribunale e sono felici e aiutano gli amici.
Spesso il margine tra successo ed insuccesso è semplicemente la volontà di fare lo sforzo in più, percorrere il chilometro in più, bussare ad una porta in più, sopportare la fatica in più.
A diciannove anni avevo già una mia visione del futuro: su quella visione ho costruito la mia carriera e, alla luce di quanto è poi accaduto, ho avuto ragione.
Niente rende amabile come piacere.