Non è nella natura dell'uomo avanzare sempre; essa ha i suoi andare e venire.
Negare bene, credere bene, dubitare bene sono per l'uomo quel che è il correre per il cavallo.
L'uomo non è che un fuscello, il più debole della natura, ma è un fuscello che pensa.
Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
La principale malattia dell'uomo è la curiosità irrequieta delle cose che non può sapere.
Se la nostra condizione fosse veramente felice, non ci sarebbe bisogno di fare di tutto per non pensarci.
Un grande segreto del successo è di passare la propria vita come una persona che non si logora mai.
Ricordo che un grande attore un giorno mi domandò: «Ora che siamo arrivati, Charlie, che cosa abbiamo ottenuto?». «Arrivati dove?» risposi.
Pensa come una regina. Una regina non ha paura di cadere. Il fallimento è la base di partenza verso la grandezza.
Se non hai fiducia in te stesso, sei doppiamente sconfitto nella gara della vita. Con la fiducia, hai vinto ancor prima di aver iniziato.
Farsi assorbire da occupazioni materiali è la miglior salvaguardia contro riflessioni, paure e dubbi: tutte cose, queste, che sono di ostacolo al successo.
La risolutezza verso il successo è più importante di qualsiasi altra cosa.
Tutti noi siamo nati con una ragione, ma tutti noi non scopriamo quale. Il successo nella vita non ha nulla a che vedere con ciò che ottieni nella vita o realizzi per te stesso. È quello che fai per gli altri.
Quindi l'essere indipendenti dalla pubblica opinione è la prima condizione formale per ottenere qualcosa di grande.
Il successo non è mai dipeso e non dipenderà mai né dalla posizione, né dall'armamento, né dal numero, ma, in ogni caso, men che mai dalla posizione. E da che cosa, allora? Dal sentimento che c'è in me, in lui, in ogni soldato.
Il successo è poter coricarsi ogni sera con l'anima in pace.