Lo stato supremo della bellezza, è la grazia.— Henri Louis Bergson
Lo stato supremo della bellezza, è la grazia.
L'occhio vede solo ciò che la mente è preparata a comprendere.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
Ci sono cose che l'intelligenza è capace di cercare, ma che, da sola, non troverà mai.
L'idea del futuro è più feconda del futuro stesso.
Il presente è il limite indivisibile che separa il passato dall'avvenire.
Seminate sale nella terra perché non cresca pi uno stelo di grano. Maledetti siano i figli di questa terra e maledetti i loro lombi. E maledetti anche i loro garretti e i loro stinchi. Ave Maria piena di grazia, diamo fuoco a questo maledetto paese.
La bellezza, per le donne in ispecie, è un gran tesoro; ma c'è un tesoro che vale anche di più, ed è la grazia, la modestia e le buone maniere.
Quegli ulivi, nonostante il corpo stravolto, bugnoso, avvitato su se stesso come in preda a contorsioni tremende, conservavano un'eleganza, uno stile e un equilibrio mai riscontrati in nessun altro albero.
La nostra gioia quotidiana è la gioia di sentirsi strumenti della grazia di Cristo, come tralci della vite che è Lui stesso, animati dalla linfa del suo Spirito!
Con la formazione e l'istruzione diffusa si può instaurare un circolo virtuoso tra arte e cultura.
Le donne inglesi sono eleganti fino a dieci anni, e perfette nelle grandi occasioni.
Così soave rassomigli,Il bianco fiore del ciliegio,E angelo, tu, fra la gente,Incontro alla mia vita sorgi.
Così, per grazia, si può perseverare nel cammino, fino alla fine: l'uomo-bambino si abbandona fra le braccia di Gesù mentre chiede che passi questo calice, e viene preso e portato in braccio, con le mani giunte e gli occhi aperti. Lasciandosi sorprendere ancora una volta, per il dono più grande.
Cesarino: Come intendi che la mente aspira alto? verbi grazia, con guardar sempre alle stelle? al cielo empireo? sopra il cristallino?
La grazia, che è considerata dall'uomo naturale come un dono che viene da un esterno divino, è per l'uomo iniziatico l'accesso alla coscienza del Dio interiore, del proprio essere.