La mania per la perfezione vi fa detestare anche ciò che vi si avvicina.
La parola è una specie di laminatoio che affina i sentimenti.
Il vero problema dello scrivere non è tanto di sapere ciò che dobbiamo mettere nella pagina, ma ciò che da questa dobbiamo togliere.
Ottimista: equivalente d'imbecille.
Ambizione. Sempre preceduta da "folle", quando non è nobile.
Il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita.
Per superare la crisi, dobbiamo smetterla di considerare la furbizia una virtù e l'arrangiarsi un'arte: il perfezionismo deve battere il nostro pressappochismo radicato.
Noi andremo in bancarotta nella vana ricerca della assoluta sicurezza.
Niente che sia nuovo è perfetto.
Non cercare di splendere come la giada, ma sii semplice come la pietra.
Nelle cose di questo mondo è preferibile tenersi lontani dalla perfezione. Prendi ad esempio la luna, una volta piena comincia a calare; quando la frutta è matura cade a terra. Una piccola mancanza assicura l'eternità.
Gli impiegati sono i migliori mariti: quando la sera tornano a casa, non sono stanchi e hanno già letto il giornale.
Lottare per la perfezione è il più grande freno che esista... È la tua scusa personale per non fare nulla. Invece, lotta per l'eccellenza, facendo del tuo meglio.
Per indicare che la via verso la perfezione non è mai priva di ostacoli, diceva abba Isaia: Liberarsi dai difetti è come farsi togliere i denti ad uno ad uno. E l'unico che ti rimane, ti duole.
Ogni parte ha inclinazion di ricongiugnersi al suo tutto per fuggire dalla sua imperfezione.
Una cosa è certa: io, se c'è, sono per lasciare un errore, più che cercare la perfezione. La perfezione mi fa un po' paura e mi dà un senso di freddezza.