Chi fa una vita pubblica ha una dose di narcisismo obbligatoria e legittima.
Forse sono narciso, ma è una cosa che riesco a gestire. Ho sempre avuto la consapevolezza che è lei , non sono io, la matrice della fama.
Una volta per capire se ero narciso ho smesso di fare Mixer. Ho deciso di non andare in onda per capire se ero libero da questa droga. Ero libero. Ce l'ho fatta a vivere senza Mixer.
I critici non mi interessano. Ma Aldo Grasso è un fissato. Di qualsiasi cosa scriva, riesce sempre a dire: "Minoli è uno stronzo". La disistima che ho per lui è veramente profonda. Grasso è pregiudiziale e preconcetto a prescindere. Mi dispiace per lui.
Malgrado le occasionali illusioni di onnipotenza, il narcisismo attende da altri la conferma della sua autostima. Non può vivere senza un pubblico di ammiratori.
Mai epoca fu come questa tanto favorevole ai narcisi e agli esibizionisti. Dove sono i santi? Dovremo accontentarci di morire in odore di pubblicità.
Io di nascita sono di confessione ebraica, poi mi sono convertito al narcisismo.
Ritengo che il mondo necessiti di autori che abbiano voglia di rischiare e si interessino seriamente per le questioni sociali, dimenticando per un po' i loro problemi narcisistici.
Per il narcisista il mondo è uno specchio.
Il telefonino, con la sua litania «Io sono qui, tu dove sei?», è lo strumento tipico di una «comunicazione narcisista»: è indispensabile per essere sempre raggiungibili e per sentirsi nel cuore di una «rete» pulsante di parole e di messaggi.
I guru dell'«instant motivation» sono ridicoli e nascondono sotto un velo di narcisismo il loro vuoto pneumatico.
Il nuovo narcisista è perseguitato dall'ansia e non dalla colpa.
Uno degli aspetti negativi della personalità dei narcisi: la strumentalizzazione. Manipolano infatti eventi e persone in funzione della valorizzazione del proprio ego.