La normalità stessa è un'anormalità.— Gilbert Keith Chesterton
La normalità stessa è un'anormalità.
Un grande classico è uno scrittore che si può lodare senza averlo letto.
Ogni architettura è grande dopo il tramonto: forse l'architettura è veramente un'arte notturna, come quella dei fuochi artificiali.
Non occorre intelletto per essere intellettuali.
La Bibbia ci dice di amare il nostro prossimo, e anche di amare i nostri nemici; probabilmente perché di solito si tratta delle stesse persone.
Se non ci fosse Dio, non ci sarebbero gli atei.
Ciascuno di noi ogni tanto è cretino, imbecille, stupido o matto. Diciamo che la persona normale è quella che mescola in misura ragionevole tutte queste componenti, questi tipi ideali.
Ci si dimentica sempre che un eroe è un uomo, soltanto un uomo, e che resistere a una tirannia, subire sevizie, languire per anni in una cella senz'aria né luce è a volte più facile che battersi nell'equivoco e nelle lusinghe della normalità.
A me piacciono le persone belle dentro, non importa se sembrano aggressive, ribelli, se non rientrano nei canoni della normalità.
Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi.
Occorre far incontrare bambini e ragazzi con l'eccezione, ché a fargli incontrare la normalità ci pensa la vita.
Mentre nella vita di tutti i giorni quello che accade non può essere sempre plateale, nei miei romanzi non potrei mai parlare di una vita vissuta in maniera "normale" dove la normalità sia il suono del presente.
Se cerchi di essere normale qui parrai ancor più anormale: se sorridi sei schizofrenica; se non sorridi mai, sei depressa; se rimani seria sei chiusa emotivamente o potenziale catatonica.
In tv vediamo tette rifatte, donne perfettissime. Mai la normalità, che è sempre imperfetta, asimmetrica. È un mondo irreale ma visibile, inquina la vita di tutti i giorni, gli occhi dei nostri figli.
Perché aveva paura di ammetterlo, ma quando era con lei valeva la pena di fare tutte le cose normali che le persone normali fanno.