Un funerale fra gli uomini è forse una festa fra gli angeli.
Sarebbe ingiusto passare sotto silenzio la definizione misteriosa ma suggestiva data, pare, da una bambina: "Un ottimista è un uomo che vi guarda gli occhi, un pessimista un uomo che vi guarda i piedi".
Io non sono distratto. È la presenza di spirito che mi rende ignaro di tutto il resto.
Le grandi opere letterarie sono sempre allegoriche: allegoriche di una qualche visione totale del mondo.
La vera difficoltà dell'uomo non è di godere i lampioni o i panorami, non di godere i denti-di-leone o le braciole, ma di godere il godimento, di mantenersi capace di farsi piacere ciò che gli piace.
A mio avviso il golf è un modo costoso di giocare alle biglie.
Funerale. Uno spettacolo con cui attestiamo il nostro rispetto per il morto arricchendo l'impresario delle pompe funebri, e corroboriamo il nostro dolore con una spesa che rende più profondi i nostri gemiti e raddoppia le nostre lacrime.
Sarebbe invero opportuno che noi ci radunassimo a piangere la casa dove qualcuno viene alla luce, considerando i molteplici mali dell'umana vita; ma chi morendo pose fine ai gravi travagli, a questo gli amici dovrebbero celebrare le esequie con ogni lode e gioia.
Molti funerali gettano discredito sul medico.
Bisogna sempre andare ai funerali degli altri, altimenti loro non verranno al vostro.
Poco importa per chi è morto avere suntuosi funerali: sono vane pompe che lusingano solo la vanità dei superstiti.
Anche i funerali hanno qualcosa di buono: servono per far riconciliare le famiglie.