L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
L'uomo non desidera e non ama se non la felicità propria. Però non ama la vita, se non in quanto la reputa instrumento o subbietto di essa felicità. In modo che propriamente viene ad amare questa e non quella, ancorché spessissimo attribuisca all'una l'amore che porta all'altra.
Tanto l'uomo è gradito e fa fortuna nella conversazione e nella vita, quanto ei sa ridere.
Un uomo tanto meno e tanto più difficilmente sarà grande, quanto più sarà dominato dalla ragione.
A viver tranquilli nella società degli uomini, bisogna astenersi non solo dall'offendere chi non ci offende, cosa ordinaria; ma eziandio, cosa rarissima, dal procurare che altri ci offenda.
La vita è cosa di tanto piccolo rilievo, che l'uomo, in quanto a sé, non dovrebbe esser molto sollecito né di ritenerla né di lasciarla.
La religione è oggi nel bene e nel male la principale sorgente dell'identità, non solo a livello geopolitico ma anche personale. Lo è persino per chi la rifiuta.
Fiumi, stagni, laghi e corsi d'acqua, tutti hanno nomi diversi ma tutti contengono acqua. Proprio come le religioni: tutte contengono delle verità.
Ogni moralità trae la sua origine dalla religione, perché la religione è soltanto la formula della moralità.
È più facile morire per una religione che viverla assolutamente.
Ciò che occorre a tutte le religioni è un certo grado di diffusa ignoranza; quello è il solo elemento in cui possano vivere.
Tutte le religioni hanno nomi diversi, ma tutti contengono le stesse verità.
L'umanità sta stretta nella religione così come un bambino, crescendo, diventa troppo grande per il suo vestito; e non c'è niente da fare: il vestito si strappa.
Se tutto fosse rimasto come alcuni secoli fa, credo che il papa sarebbe stato divinizzato, mentre i suoi escrementi sarebbero stati pesati e venduti a carati. E si sarebbe anche fatto iniziare la Bibbia così: "All'inizio il papa creò il cielo e la terra".
Non sono le parti della Bibbia che non capisco quelle che mi preoccupano, sono le parti che capisco.
La religione è un sorriso che plana sopra un non-senso generale, un profumo residuo sopra un'onda di nulla. È per questo che, quando è a corto di argomenti, la religione ripiega sulle lacrime.