In prosa, la cosa peggiore che si può fare con le parole è arrendervisi.
I commentatori politici o militari, come gli astrologi, sopravvivono a quasi ogni errore poiché i più fedeli seguaci non si rivolgono a loro per una valutazione dei fatti ma per il rinfocolamento della dedizione nazionalistica.
Una donna nutre sempre una specie di sentimento mistico nei confronti del denaro. Bene e male in un cervello femminile significano semplicemente denaro e mancanza di denaro.
Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.
Se vuoi un'immagine del futuro, immagina uno stivale che calpesta un volto umano.
Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.
Non v'è lettura più stucchevole e più nociva che la lunga e continuata lettura della prosa della vita. Perciò, se volete durare a vivere, dopo aver letto un volume di quella prosa, procurate di leggere una pagina almeno di poesia.
La prosa per esser veramente bella (conforme era quella degli antichi) e conservare quella morbidezza e pastosità composta anche fra le altre cose di nobiltà e dignità, che comparisce in tutte le prose antiche e in quasi nessuna moderna, bisogna che abbia sempre qualche cosa del poetico.
Quella che comunemente chiamano prosa della vita non è, a dir vero, una gran bella prosa; anzi è una prosa che molte volte non dà neppur senso; ma non è detto che non si possa, in qualche misura, ripulire e correggere.
Un uomo può perdonare ad un altro uomo qualsiasi cosa, eccetto una cattiva prosa.
Quegli che nella così detta prosa della vita sa scoprir più poesia, quegli è più poeta.