La vera povertà è meno una questione di reddito che una condizione mentale.— George F. Gilder
La vera povertà è meno una questione di reddito che una condizione mentale.
Gianni Boncompagni se incontra una donna tipo "Ho trent'anni e non mi sento realizzata" si butta dalla finestra. Lui ha bisogno di compagne che gli dicano: "Porca miseria, domani mi interrogano sulle capitali e non le so". E lui dice: "Dai, ripassiamole insieme".
La vita è piena di miseria, solitudine, e sofferenza - e tutto ha fine troppo presto.
Etica, morale, diritti umani? Cose di lusso per noi che conosciamo solo il passaggio di riso e fagioli. La nostra etica è una sola: tentare di non crepare. Che cosa valgono tutti i princìpi che non sanno darci da mangiare? La vita viene prima di tutto.
Ci vuole sempre qualcuno da odiare per sentirsi giustificati nella propria miseria.
Il capitalismo è un'ingiusta ripartizione della ricchezza. Il comunismo è una giusta distribuzione della miseria.
Dal che si vede che, dal fondo della miseria, gli agi e i piaceri della vita, in sé vani e caduchi, possono acquistare un valore spirituale vero e proprio.
Chi muore nella miseria muore sempre troppo tardi.
Se Dio ha fatto questo mondo, io non vorrei essere Dio; l'estrema miseria del mondo mi dilanierebbe il cuore.
Non ci si uccide per amore di una donna. Ci si uccide perché un amore, qualunque amore, ci rivela nella nostra nudità, miseria, inermità, amore, disillusione, destino, morte.
Anche se nell'Irlanda del Nord non ci fossero centomila disoccupati, la miseria delle paghe griderebbe vendetta per gli enormi profitti della classe dominante e capitalistica, che prospera con le ferite, il sudore e le fatiche del popolo.