Che viviamo a fare, se non per renderci la vita meno complicata a vicenda?
Dio è inconcepibile, l'immortalità incredibile, ma il dovere è perentorio e assoluto.
Il fallimento dopo un lungo perseverare è molto più splendido che non aver mai fatto uno sforzo degno di essere chiamato un fallimento.
Affidiamo la gente alla misericordia di Dio, ma noi non ne dimostriamo alcuna.
La razza è più forte del pascolo.
Ma ciò che chiamiamo disperazione è in realtà la dolorosa impazienza della speranza non alimentata.
Vivere è diventato un esercizio burocratico.
Viene un momento in cui qualcosa si spezza dentro, e non si ha più né energia né volontà. Dicono che bisogna vivere, ma vivere è un problema che alla lunga conduce al suicidio.
Bisogna seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.
Non si vive neppure una volta.
Vivere, nutrirsi, riprodursi, portare a termine il compito per il quale siamo nati e morire: non ha alcun senso, è vero, ma è così che stanno le cose.
La felicità è vivere e io sono per la vita.
Vivere è come scolpire, occorre togliere, tirare via il di più, per vedere dentro.
Non posso vivere né senza te né con te.
Comincia a vivere subito e considera ogni giorno come una vita a sé.
Andai nei boschi per vivere con saggezza, vivere con profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.