Nessuna civiltà potrà essere considerata tale se cercherà di prevalere sulle altre.
Dio creò l'uomo perché si procurasse il cibo con il lavoro e disse che chi mangiava senza lavorare era una ladro.
La giustizia nei confronti dell'individuo, fosse anche il più umile, è tutto. Il resto viene dopo.
Credo nell'assoluta unicità di Dio e, perciò, anche dell'umanità.
La preghiera è una confessione della propria incapacità e debolezza.
Dobbiamo agire anche nei confronti degli ultimi proprio come vorremmo che il mondo agisse nei nostri.
Oggi la pace è poco più che una convenienza politica: non è certo un sistema di pensiero e un modo di sentire veramente diffusi.
Il soldato prega più di tutti gli altri per la pace, perché è lui che deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra.
Il fatto triste è che noi ci prepariamo per la guerra come giganti precoci e per la pace come pigmei ritardati.
La felicità è una combinazione di pace interiore, disponibilità economiche e, soprattutto, pace mondiale.
Nulla è perduto con la pace. Tutto può esserlo con la guerra. Ritornino gli uomini a comprendersi.
La pace e la tolleranza sono le nostre politiche migliori, vorrei tanto che ci fosse permesso perseguirle.
Se vogliono la pace, le nazioni dovrebbero evitare le punture di spillo che precedono i colpi di cannone.
La pace è la migliore delle cose che siano date di conoscere all'uomo e una sola pace è da preferire a mille trionfi.
Non è una colpa desiderare un attimo di pace almeno al tramonto della vita.
Se tutti chiedessero la pace invece di un'altra televisione, allora ci sarebbe la pace.