A che scopo vuoi ancora attaccare? Siedi come uno che ha vinto!— Friedrich Nietzsche
A che scopo vuoi ancora attaccare? Siedi come uno che ha vinto!
Tu gli hai offerto un'occasione di mostrare grandezza di carattere ed egli non l'ha sfruttata. Non te lo perdonerà mai.
Non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario.
Ogni grande amore porta con sé il crudele pensiero di uccidere l'oggetto dell'amore, perché sia sottratto una volta per tutte al sacrilego gioco del mutamento: giacché di fronte al mutamento l'amore inorridisce più che di fronte alla distruzione.
La donna non è capace di amicizia, conosce solo l'amore.
Nella dottrina di Buddha l'egoismo diviene un dovere: il principio "una sola cosa è necessaria", il "come ti puoi liberare dalla sofferenza" regolano e circoscrivono tutta la dieta spirituale.
Il feticcio è il segno di una vittoria trionfante sulla minaccia di evirazione e una protezione contro quella minaccia.
Lo spirito olimpico esiste ed esisterà sempre, perché il sentimento sportivo non può ridursi a una corsa per la vittoria, senza lealtà e rispetto dell'avversario.
Tra chi vince in battaglia mille volte mille nemici e chi soltanto vince sé stesso, costui è il migliore dei vincitori di ogni battaglia.
Il solo tipo di battaglie degne di essere combattute sono quelle che andrai a perdere perché qualcuno deve combatterle e perderle e perderle e perderle fino a che un giorno qualcuno che crede come tu stai credendo le vince.
Se domani, dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un secondo paio di testicoli, che il tuo cuore non si gonfi di orgoglio, figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando.
Chi per primo impugnerà la spada, sua sarà la vittoria.
Non possono esservi transazioni, non possono esservi mezzi termini, non può esservi pace che garantisca a metà la stabilità di un paese. La vittoria deve essere totale.
La sola vittoria contro l'amore è la fuga.
Così il CAI Centrale si limita a «riconoscere a Bonatti il giusto merito per l'apporto alpinistico da lui dato alla vittoria del K2»... E chi mai, fin dall'inizio, ne aveva dubitato? Risultò insomma, tout court, una finta, assurda e persino ridicola revisione storica.
Sono il più grande. Non solo li metto K.O, ma scelgo anche il round.