La virtù rimane il vizio più costoso: e deve rimanerlo.
Vuoi conoscerti, vedi la condotta degli altri; vuoi comprendere gli altri, guarda in cuor tuo.
La scienza moderna ha come scopo: meno dolore possibile, vita più lunga possibile, cioè una specie di eterna beatitudine, in verità molto modesta in confronto con le promesse delle religioni.
Il libro deve desiderare penna, inchiostro e scrivania: ma di solito sono penna, inchiostro e scrivania a desiderare il libro. Perciò oggi i libri valgono così poco.
La Chiesa combatte la passione con l'estirpazione in ogni senso: la sua prassi, la sua «cura» è il castratismo. Essa non chiede mai: «come si spiritualizza, si abbellisce, si divinizza un desiderio?»
Esiste un candore nella menzogna che è il segno della buona fede in una qualche causa.
Non c'è virtù che sia definitiva; tutte sono iniziali.
Il coraggio, non è semplicemente una delle virtù, ma la forma di ogni virtù quando giunge alla prova, vale a dire, nel punto della più alta realtà.
Dalla virtù e non dalla malvagità vengono gli onori.
Quello di cui sia capace la virtù di un uomo va misurato non dai suoi sforzi, ma dalla sua condotta ordinata.
Il più virtuoso davanti a Dio non è necessariamente il più idoneo.
La virtù non andrebbe molto lontano se non fosse accompagnata dalla vanità.
Solo è sanza virtù chi nolla vuole.
Quando si vogliono inseguire le virtù fino all'estremo, compaiono i vizi.
Io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù.