Nessun vincitore crede al caso.
In condizioni di pace l'uomo guerriero si scaglia contro se stesso.
Chi si sente destinato alla contemplazione e non alla fede, trova tutti i credenti troppo rumorosi e importuni: si mette al riparo da loro.
Vi scongiuro, fratelli, rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di sovraterrene speranze! Lo sappiano o no: costoro esercitano il veneficio. Dispregiatori della vita essi sono, moribondi e avvelenati essi stessi, hanno stancato la terra: possano scomparire!
E io sopporto soltanto più poeti, che tra l'altro hanno anche dei pensieri, come Pindaro e Leopardi.
La mia formula per la grandezza dell'uomo è amor fati: non volere nulla di diverso, né dietro né davanti a sé, per tutta l'eternità.
Nulla sembra spregevole a quelli che vincono.
Infermeria da campo dell'anima. Qual è il mezzo di guarigione più forte? La vittoria.
Fino a quel momento non avevamo mai vinto, da quel momento non perdemmo più. (Riferendosi alla Battaglia di El-Alamein).
Se non conosci il nemico, ma conosci soltanto te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari alle tue possibilità di sconfitta.
La vittoria è sempre nel pugno di pochi. Provare a preparare questa pattuglia di eroi è il segreto di ogni vittoria.
Nell'evoluzione della vera coscienza una contraddizione è il primo passo verso una vittoria.
Non c'è nessun metodo che garantisca la vittoria: ci sono solo errori da non commettere.
Che tu possa incontrare la vittoria e la sconfitta, e trattare queste due bugiarde con lo stesso viso.
Colui che sarà nella guerra più vigilante a osservare i disegni del nimico e più durerà fatica ad esercitare il suo esercito, in minori pericoli incorrerà e più potrà sperare della vittoria.
Accettate le sfide se volete provare l'euforia e il gusto della vittoria.