Nulla può crescere e nulla così profondamente dissolversi, come l'uomo.
Vuoi nel tramonto bagnarti lieto? Già si è spento, e la terra è fredda, e frulla l'uccello della notte sinistro innanzi ai tuoi occhi.
Oh, i poeti hanno ragione; nulla è sì piccola e poca cosa, di cui non ci possiamo entusiasmare.
È pure eternamente certo e si rivela ovunque: quanto più innocente, più bella è un'anima, tanto più intimamente vive con gli altri esseri felici, che soliamo chiamare inanimati.
È meglio diventar ape e costruire in innocenza la propria casa, che il dominar coi signori del mondo e urlare con loro, come con lupi, che dominar popoli e macchiarsi le mani dell'impura materia.
Essere uno con tutto ciò che vive! Con queste parole la virtù depone la sua austera corazza, lo spirito umano lo scettro e tutti i pensieri si disperdono innanzi all'immagine del mondo eternamente uno un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette.
Infatti l'uomo ama e onora l'uomo fino a che non è in grado di giudicarlo, e il desiderio è il frutto di una conoscenza incompleta.
Che è dunque colle sue piccine passioni l'umanità? anzi - «fra il lampo di vita e il tuono di morte» ov'è l'uomo?
Strano che l'uomo debba in quasi ogni cosa parere o migliore o peggiore di quel ch'egli è.
Forse l'esperienza giova a questo o a quell'uomo. All'umanità non giova niente.
L'uomo è per natura un animale politico.
L'uomo perfetto sa indirizzare la sua intera anima su di un unico punto d'amore, eppure sa esserne distaccato.
Non cercare di diventare un uomo di successo, ma piuttosto un uomo di valore.
È la volontà che fa l'uomo grande o piccolo.
L'uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
L'uomo, come un vaso rotto, chiama Dio, lo obbliga a farsi vicino. È il cuore spezzato che costringe Dio a non ritirarsi nei suoi cieli perfetti e lontani.