L'evoluzione umana, un crescere della potenza della morte.
Tu sei destinato a un grande lunedì! ben detto, ma la domenica non finisce mai.
Da un certo punto in avanti non c'è più modo di tornare indietro. È quello il punto al quale si deve arrivare.
Le corde della lira dei poeti moderni sono interminabili pellicole di celluloide.
In teoria vi è una perfetta possibilità di felicità: credere all'indistruttibile in noi e non aspirare a raggiungerlo.
Non esiste altro mondo fuorché il mondo spirituale. Quello che noi chiamiamo mondo sensibili è il Male del mondo spirituale.
L'evoluzione è tutto. La pesca, un tempo, era una mandorla amara; il cavolfiore non è che un cavolo che ha frequentato l'università.
La vita organica, ci dicono, si è evoluta gradualmente dal protozoo al filosofo, e questa evoluzione, ci assicurano, rappresenta senza dubbio un progresso. Disgraziatamente, chi ce lo assicura è il filosofo, non io protozoo.
L'evoluzione passa attraverso porte strette e poi chi sa se sono le porte giuste? Probabilmente sono le uniche.
La storia dell'evoluzione insegna che l'universo non ha mai smesso di essere creativo o inventivo.
La legge di evoluzione governa il mondo col giuoco di due forze, la forza conservatrice e la forza progressista.
Un'evoluzione è un destino.
Tanto più avanza l'ulteriore evoluzione del genere umano, tanto più certo mi sembra quel sentiero verso la genuina religiosità che non si adagia sulla paura della vita, sulla paura della morte e sulla fede cieca.
Noi vediamo l'aspetto della natura brillare di prosperità, e vi ravvisiamo una sovrabbondanza di nutrimento; noi dimentichiamo che la maggior parte di tanti uccelli che cantano intorno a noi, vivono solo d'insetti o di sementi, e per conseguenza distruggono continuamente altri esseri viventi.
L'evoluzione di tutte le specie viventi, compreso l'uomo, è avvenuta grazie alla selezione naturale.
E se quelli che rimangono fossero sempre i peggiori? Darwinismo capovolto.