La seduzione è sempre stata una storia di manipolazione.
Non sono mai a mio agio nell'immediato, mi seduce solo quello che mi precede, quello che mi allontana da qui, gli istanti innumerabili in cui non fui: il non-nato.
Il modello femminile si è inesorabilmente conformato a quello maschile. Siamo conformi perché l'immagine che i media propongono di noi ‐ a cui una buona parte delle donne consapevoli cercano strenuamente di resistere ‐ è quello di una femmina puro oggetto di piacere e di seduzione.
L'imbecillità rappresenta, ahinoi, una risorsa utile per il sistema: se non ci fossero tanti imbecilli in giro non sarebbe così facile trovare un furbone che li seduce. Ecco perché un imbecille è molto più pericoloso di un mascalzone.
Una donna non può non avvertire lo sguardo di desiderio che si posa su di lei, sia pure in una stanza affollata, sia pure quando non è in grado di individuarne la fonte.
Non è il viso che colpisce, ma le espressioni. Non è il corpo che ci piace, ma il modo in cui si muove. Non è spesso l'aspetto fisico che ci attrae, ma sono i modi di fare di una persona.
Non ho mai cercato di sedurre, di mentire, mi sono limitata a cercare di far sognare.
L'arte di piacere è l'arte di ingannare.
Pur sovente in bocca a un vate Della lode il suon seduce, Ed acquista una beltate Maggior grido e maggior lode.
La grande seduttrice fa sentire l'uomo importante, desiderabile, unico. Ma non basta. Lo stimola con l'abbigliamento, i gesti e il sottile gioco dello scoprirsi e del coprirsi. Poiché l'erotismo maschile è visivo, più che comunicargli emozioni, gli evoca immagini.
Daniel Craig è ipnotico, magnetico. E' un gentleman, ha una forte presenza fisica e una durezza che trovo seducente, ma probabilmente anche assai pericolosa. E' un vero uomo. Per questo interpreta James Bond con molta credibilità.