52 frasi, citazioni, aforismi
Guardate quanto gli uomini ingannano loro medesimi: ciascuno reputa brutti e' peccati che lui non fa, leggieri quegli che fa; e con questa regola si misura spesso el male ed el bene piú che col considerare e' gradi e qualitá delle cose.
È da desiderare piú l'onore e la riputazione che le ricchezze.
Nega pure sempre quello che tu non vuoi che si sappia, o afferma quello tu vuoi che si creda; perché ancora che in contrario siano molti riscontri e quasi certezza, lo affermare o negare gagliardamente mette spesso a partito el cervello di chi ti ode.
Tre cose desidero vedere innanzi alla mia morte, ma dubito, ancora che io vivessi molto, non ne vedere alcuna: uno vivere di republica bene ordinata nella città nostra, Italia liberata da tutti e' barbari e liberato el mondo dalla tirannide di questi scelerati preti.
La ignoranzia non avendo né fine, né regola, né misura, procede furiosamente e dá mazzate da ciechi.
Non vi spaventi dal beneficare gli uomini la ingratitudine di molti; perché oltre che el beneficare per sé medesimo sanza altro obietto è cosa generosa e quasi divina, si riscontra pure beneficando talvolta in qualcuno sí grato, che ricompensa tutte le ingratitudini degli altri.
Quanto disse bene el Filosofo: de futuris contingentibus non est determinata veritas! Aggirati quanto tu vuoi, che quanto piú ti aggiri, tanto piú truovi questo detto verissimo.
Tutto quello che è stato per el passato ed è al presente, sarà ancora in futuro; ma si mutano e nomi e la superficie delle cose in modo che, chi non ha buono occhio non le riconosce né sa pigliare regola o fare giudicio per mezzo di quella osservazione.
Chi ha a comandare a altri non debba avere troppa discrezione o rispetto nel comandare; non dico che debba essere senza essa, ma la molta è nociva.
Felici veramente sono coloro a chi una medesima occasione torna piú che una volta perché la prima lo può perdere o male usare uno ancora che sia prudente; ma chi non lo sa cognoscere o usare la seconda volta è imprudentissimo.
Il bene de' beni è, ed a comparazione di questo tutti gli altri sono leggieri, non nuocere a alcuno, giovare in quanto tu puoi a ciascuno.
La malignità ne' poveri può facilmente procedere per accidente, ne' ricchi è più spesso per natura; però ordinariamente è da biasimare più in uno ricco che in uno povero.
Lo ingegno piú che mediocre è dato agli uomini per la loro infelicitá e tormento; perché non serve loro a altro che a tenergli con molte piú fatiche e ansietá che non hanno quegli che sono piú positivi.
Non consiste tanto la prudenza dell'economia nel sapersi guardare dalle spese, perché sono molte volte necessarie, quanto in sapere spendere con vantaggio.
Non credo sia peggiore cosa la mondo che la leggerezza, perché gli uomini leggieri sono instrumenti atti a pigliare ogni partito per tristo, pericoloso e pernizioso che sia; però fuggitegli come el fuoco.
Sono varie le nature degli uomini: certi sperano tanto, che mettono per certo quello che non hanno; altri temono tanto, che mai sperano se non hanno in mano. Io mi accosto piú a questi secondi che a' primi e chi è di questa natura si inganna manco, ma vive con piú tormento.
La buona fortuna degli uomini è spesso el maggiore inimico che abbino, perché gli fa diventare spesso cattivi, leggieri, insolenti; però è maggiore paragone di uno uomo el resistere a questa che alle avversitá.
Non è la piú preziosa cosa degli amici, però, quando potete, non perdete la occasione del farne; perché gli uomini si riscontrano spesso, e gli amici giovano, e gli inimici nuocono in tempi e luoghi che non aresti mai aspettato.
Non ha maggiore inimico l'uomo che sé medesimo; perché quasi tutti e' mali, pericoli e travagli superflui che ha, non procedono da altro che dalla sua troppa cupiditá.
Non è uomo sí savio che non pigli qualche volta degli errori; ma la buona sorte degli uomini consiste in questo: abattersi a pigliargli minori, o in cose che non importano molto.