La vetta dell'ipocrisia si ha nel dichiarare di essere ipocriti.
Il piacere del teatro è decaduto non per la scomparsa di buoni attori ma perché la gente comune è apparsa a recitare negli uffici, nei ritrovi, nelle strade. Tutti si esibiscono come su un palcoscenico, orgogliosi della loro esistenza priva di valore.
Uno scrittore con l'animo in pace non è uno scrittore.
Non è difficile stancarsi di vivere. Difficile è stancarsi di desiderare.
Nel vocabolario comune l'aggettivo "umano" equivale a "buono". Presunzione del primate chiamato uomo.
La riflessione è l'anima dell'aforisma. Ma anche la scrittura di aforismi è matrice di riflessioni.
Aggrapparsi al passato è ipocrisia, perché nessuno conosce gli attimi di cui è fatta una vita.
Un uomo che moraleggia è di solito un ipocrita, una donna che moraleggia è inevitabilmente brutta.
Il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto è un dio che è morto.
Lo sguardo della gente non osserva ma analizza l'ipocrisia che c'è nell'aria emana una gran puzza.
Talvolta si cerca di apparire migliori di quello che si è. Altre volte si procura di sembrare peggiori. Ipocrisia per ipocrisia, preferisco la seconda.
L'ipocrita è un ragazzo che va a scuola col sorriso sulle labbra.
Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannide, sofismi, ipocrisia.
Per poter essere civilizzato l'uomo deve fingere di esserlo. La capacità di ipocrisia dà la misura della capacità di incivilimento di un popolo.
La differenza tra l'ipocrita e il cinico è che l'ipocrita accetta d'incomodarsi.
La nostra vita è una catena di menzogne tessuta con molta grazia; con una grazia che se volessimo sempre scoprire la discordanza tra gli atti e le parole, tutte le persone sembrerebbero ipocrite...