Nei mutamenti di governo i poveri spesso non cambiano che il nome del padrone.
Un pastore che pascolava un asinello, atterrito dalle grida dei ladri sopravvenienti, consigliò al paziente animale di fuggire.- Forse - domandò l'asino - mi metteranno due basti? - Oh, no! - E allora che m'importa di cambiar padrone?
La troppa audacia è di vantaggio a pochi e nuoce invece a molti.
Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.
Chi non si adatta alla gentilezza, per lo più paga il fio della propria superbia.
La mente dovrebbe ogni tanto trovare qualche distrazione, perché con ciò possa meglio rivolgersi al pensiero.
Il governo è stato concepito per eliminare l'ingiustizia, ma il suo effetto è stato di darle corpo, e di perpetuarla.
Il miglior governo è quello che non governa affatto.
Tutti i popoli sono per la pace, nessun governo lo è.
È ozioso attendersi che gli uomini diano il meglio di se stessi ad un sistema in cui non hanno fiducia, o che abbiano fiducia in un sistema nel cui controllo non hanno alcuna parte.
La società è prodotta dai nostri bisogni, e il governo dalle nostre debolezze.
Questa amministrazione ha infranto la fiducia del popolo americano. Essi hanno dilapidato l'immensa buona volontà elargita dalle altre nazioni.
Quando il governo si prende (sic) carico delle persone, allora le persone non si prendono più carico di loro stesse.
In tutti i paesi ho veduto gli uomini sempre di tre sorta: i pochi che comandano, l'universalità che serve e i molti che brigano.
Re o governanti non sono coloro che portano con sé uno scettro, ma quelli che sanno comandare.
Sarebbe desiderabile che ogni governo, quando si arriva al sodo del potere, bruciasse i suoi vecchi discorsi.