Si conosce un uomo dal modo in cui ride.
Non è possibile amare la perfezione; la perfezione può essere solo contemplata come tale, non è forse vero?
La vita è bella, e bisogna fare in modo che chiunque possa affermarlo sulla terra.
Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte.
Ci vuole qualcosa di più che l'intelligenza per agire in modo intelligente.
Il terrore consiste in una morbosa sensazione di paura, di qualche cosa che non potrei ben definire neppure io, di un non so che d'inconcepibile, d'inesistente nell'ordine delle cose, ma che pur deve assolutamente, forse proprio in quel medesimo istante, avverarsi.
Ridere significa aver paura. L'uomo è «l'animale che ride» perché lui solo sa di dover morire.
Ridere significa godere dell'altrui sofferenza, ma con la coscienza tranquilla.
Non so dirti una parola, non ho niente di speciale, ma se ridi poi vuol dire che una cosa la so fare.
Dobbiamo ridere prima di essere felici, per tema di morire senza avere riso.
A volte penso che: nel momento in cui uno ride, quello sia veramente un momento in cui si aprono le porte della percezione e l'Eternità entra in noi.
Il riso castiga certi difetti pressappoco come la malattia castiga certi eccessi.
Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo.
Il riso fa buon sangue, ed è il profumo della vita in un popolo civile.
Niente mi fa più ridere di chi vuol farmi ridere a qualunque costo.
Risero alcuni di quel mutamento, ma egli li lasciava ridere e non vi badava; perché sapeva bene che molte cose buone, su questo mondo, cominciano sempre col muovere il riso in certa gente.