A volte la moderazione è una cattiva consigliera.
Un tempo credevo che prima o poi avrei incontrato una persona veramente saggia; oggi non saprei nemmeno dire che cosa sia la saggezza.
Il presente non è altro che la somma di ciò che si percepisce, si ricorda e si spera.
L'unità d'intenti è sulla bocca di molti, ma nel cuore di pochi.
La dignità personale si misura con il metro della propria coscienza, non con quello del giudizio altrui.
Forse è vero che ogni essere umano è un mostro potenziale, ma se lasciamo da parte le potenzialità, allora il genere umano può essere diviso in due categorie principali: gli esseri umani e le belve umane.
Gli uomini non hanno più misura, per nulla, da quando la vita umana non è più la misura.
Non è anziano un tale perché il capo gli è divenuto canuto... ma colui nel quale vi sono verità, giustizia, rispetto della vita, temperanza, e dominio su se stesso, che ha scosso da sé ogni macchia.
La felicità è nota per la sua scarsità.
La moderazione a tavola è la migliore medicina.
Desidero poco e quel poco che desidero, lo desidero poco.
Si deve conoscere la propria misura.
Mangiare poco, mangiare sano.
Probabilmente ogni giorno i giornali analizzeranno i miei interventi dicendo una volta "ha fatto un discorso troppo di sinistra", un'altra "è stato troppo moderato". Ma non mi interessa, dirò solo cose democratiche, perché non voglio deludere chi ci ha appoggiato.
Nulla basta a colui al quale par poco ciò che basta.
Nella regolarità abituale della condotta e quindi nella costante moderazione degli appetiti e delle voglie avendosi la miglior guarentigia di una vita lunga, sana e lieta, sovviene a tal uopo il precetto della temperanza, intesa ancor questa in latissimo senso.