La vera razionalità è capace di capire il ridicolo.
Alcuni rimpiangono la prima volta che hanno abbracciato una ragazza, senza conoscere l'emozione di abbracciare per l'ennesima volta la propria moglie, pensando che forse è l'ultima.
Il termine "natura" viene da "nascere". Esser nato è aver ricevuto l'esistenza e quindi non essere l'origine del proprio essere.
La bestialità, in noi, è tardiva: appartiene a quelle civiltà raffinate che credono che tutto sia permesso e che, in conseguenza di ciò, entrano nella loro fase di decadenza.
La morale della Chiesa non è contro il sesso, è la liberazione sessuale che è contro il sesso, perché lo riduce a un atto di consumo. La Chiesa è per la pienezza della sessualità.
Il tatto è il senso dell'avventura.
Tutte le passioni ci fanno commettere errori, ma l'amore ci induce a fare i più ridicoli.
Quel che, quasi inevitabilmente, ci rende persone ridicole è la serietà con cui trattiamo ogni volta il presente, che reca in sé una inevitabile parvenza di importanza. Solo pochissimi grandi spiriti l'hanno superata, e da ridicole sono diventate persone ridenti.
Chi promette soluzioni magiche per fini di consenso, seminando paure e diffondendo illusioni, talvolta ridicole, non aiuta l'Italia ma la danneggia. E non sono neanche sicuro - lo vedremo alle prossime elezioni - che aiuti se stesso.
Io parto per strappare una stella al cielo e poi, per paura del ridicolo, mi chino a raccogliere un fiore.
Nessuno vuole che la moda sembri ridicola, stupida, o al passo con i tempi. La gente vuole designer che facciano riflettere, che ti facciano guardare la moda in modo diverso. Ecco come cambia la moda. Se non cambiasse, non guarderebbe avanti. E questo è importante per me.
Nella scuola semidistrutta dove aveva provato per la prima volta la sicurezza del potere, a pochi metri dalla stanza dove aveva conosciuto l'incertezza dell'amore, Arcadio trovò il ridicolo formalismo della morte.
Noi rileviamo sempre qualche cosa di ridicolo nelle emozioni delle persone che abbiamo cessato di amare.
Il ridicolo è il tribunale supremo della nostra condizione terrena.
Ammetto: l'editore, per non essere ridicolo, non deve prendersi eccessivamente sul serio, l'editore è una carretta, è uno che "porta carta scritta", è un veicolo di messaggi, è tutt'al più, per parafrasare quel McLuhan di cui si parla tanto, un fautore di messaggi che siano anche massaggi.
Pensò: ora vado a salutarla di nuovo. Poi subito si corresse: no, gli addii non si ripetono, la prima volta sono romantici, la seconda noiosi, la terza ridicoli o tragici.