Qualsiasi giovane ha un padre scorbutico e odioso in casa, acquista grandi mali.
Di giusti letti, di giuste nozze con saggezza godere per i mortali è l'ottimo.
I buoni e i saggi conducono vite tranquille.
Chissà se ciò che è chiamato morire è vivere, oppure se vivere è morire.
Sai che cosa passa ogni limite? Che le donne facciano di noi ciò che fanno e noi lo sopportiamo.
Il silenzio per i saggi è una risposta.
La paternità porta alla stupidità.
Per una quantità di ragioni nessun periodo del passato ci è tanto ignoto quanto i tre, quattro o cinque decenni che dividono i nostri vent'anni dai vent'anni di nostro padre.
Il padre è sempre altrove: deputato a difendere la famiglia, di fatto è sempre fuori della familgia a progettare la società o difendere la patria, cioè se stesso, la sua radice vitale.
Un perfetto Papà lo capisci subito dalla sua capacità, una volta sposato e padre, di mantenere le relazioni coi suoi vecchi amici non sposati e non padri.
È davvero un buon padre quello che conosce suo figlio.
Mi comparvero allora tutti i padri del mondo quando, prendendo i bambini tra le braccia, li sollevano più in altro della propria testa e sussurrano: andrai più lontano di me.
Beati coloro che possono sempre avere tanta forza da piangere il loro peccato contro il cuore di un padre.
Ama tuo padre, se è giusto, e se non lo è, sopportalo.
Svolgono ancora il ruolo paterno com'era nella società contadina, dando gli ordini, senza capire cos'è l'adolescenza.
Un vero uomo è il proprio padre.