In nome della madre s'inaugura la vita.
Ci vuole strafottenza quando si sente sparlare.
Una verità può essere colta da un passante, un estraneo può trasmetterla più fedelmente di chi la conosce e la patisce.
Il silenzio non è uno stato di quiete, ma una tensione, quella di un gorgo in cui i suoni si avvitano attratti verso il fondo.
Si deve sapere cogli occhi, con la paura, con la pancia vuota, non con le orecchie, coi libri.
Non è traguardo una cima, è sbarramento.
L'arte di scriver storie sta nel saper tirar fuori da quel nulla che si è capito della vita tutto il resto; ma finita la pagina si riprende la vita e ci s'accorge che quel che si sapeva è proprio un nulla.
La vita è un insieme di avvenimenti, di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.
Un uomo ha il diritto di stabilire in quale momento la sua vita cessa d'essere utile.
La vita è troppo povera per non essere anche immortale.
Noi tutti anche i migliori e più audaci uomini e donne, sistemiamo la nostra vita tenendo conto di quello che la società convenzionalmente ordina e considera giusto.
Ci sarà pace quando la vita dell'uomo sarà rispettata, accolta, amata sempre, dal concepimento alla morte, sempre con il medesimo amore, e in ogni parte del mondo.
Se la vita era un sogno, allora la morte doveva essere il momento in cui ci si sveglia.
È un viaggio inutile come tutti i viaggi della vita e come la vita stessa, si diceva, ma bisogna farlo per illudersi, per credere a qualcosa, altrimenti è finita.
Fu uno dei giorni più belli della mia vita, un giorno in cui vissi la mia vita e non pensai affatto alla mia vita.
Per trovare il senso della vita non c'è niente come morire.