In ogni attività spontanea l'individuo abbraccia il mondo.
Solo chi ha fede in se stesso può essere fedele agli altri.
L'atto di disubbidienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
Amore e rispetto per la vita in tutte le sue manifestazioni, con la consapevolezza che non le cose, il potere e tutto ciò che è morto, bensì la vita e tutto quanto è pertinente alla sua crescita hanno carattere sacro.
È impossibile amare ed essere saggi.
Così per amare, bisogna imparare prima a pazientare, a sapere stare da soli, ad accettare l'altro e rispettarlo; importante poi è avere fiducia in se stessi perché in fondo è nel rapporto con il proprio sé che si sviluppa il rapporto con il prossimo.
Ridi della così detta spontaneità. Non c'è erba più spontanea dell'ortica. Spontaneamente saremmo tutti cannibali.
La spontaneità non s'improvvisa; spontanei non si nasce, si diventa.
Rinunciare alla spontaneità e all'individualità significa soffocare la vita.
Non c'è nulla di più accattivante e convincente della spontaneità, sia che la si trovi nel bambino, o nell'artista, sia che la si trovi in quegli individui che non rientrano per età o professione in questi due gruppi.
La spontaneità è una posa difficilissima da tenere.