In ogni attività spontanea l'individuo abbraccia il mondo.
Rinunciare alla spontaneità e all'individualità significa soffocare la vita.
L'incapacità di agire spontaneamente, di esprimere quel che veramente si sente e si pensa, è la conseguente necessità di presentare uno pseudo io agli altri e a se stessi, sono la radice del sentimento di inferiorità e di debolezza.
L'unico modo per conoscere profondamente un essere è l'atto di amore; questo atto supera il pensiero, supera le parole. È il tuffo ardito nell'esperienza dell'unione.
L'atto di disobbedienza, in quanto atto di libertà, è l'inizio della ragione.
La religione è nulla. Vivere religiosamente è tutto. Ciò che intendo per vivere religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso. Questo è tutto.
Non c'è nulla di più accattivante e convincente della spontaneità, sia che la si trovi nel bambino, o nell'artista, sia che la si trovi in quegli individui che non rientrano per età o professione in questi due gruppi.
La spontaneità è una posa difficilissima da tenere.
La spontaneità non s'improvvisa; spontanei non si nasce, si diventa.
Ridi della così detta spontaneità. Non c'è erba più spontanea dell'ortica. Spontaneamente saremmo tutti cannibali.