Il pettegolezzo è l'oppio degli oppressi.
Il coraggio s'impara a gustare col tempo.
La ricchezza non è altro che un olio che permette alle ruote del mondo di girare.
Non ci lasciamo mai andare a piangere con tutta la disperazione che vorremmo. Forse abbiamo paura di annegare nelle lacrime e che non ci sia nessuno a trarci in salvo.
Posso vivere senza tutto questo: l'amore con la sua pompa del sangue, il sesso con i suoi squallidi appetiti, uomini che si pavoneggiano col loro attrezzo, il loro sciocco bagaglio sessuale, le loro lingue umide nelle mie orecchie.
Il pettegolezzo è delizioso! La storia è soltanto pettegolezzo. Ma lo scandalo è un pettegolezzo reso noioso dalla morale.
Il pettegolezzo ha una straordinaria capacità di partenogenesi.
Nelle società caratterizzate da un alto grado di paranoia, le donne vengono nascoste sotto il velo (o sotto la parrucca) e tenute il più lontano possibile dal mondo. Eppure riescono comunque a spettegolare: la prima forma di presa di coscienza.
Il pettegolezzo diverte solo noi giornalisti: ce la cantiamo e ce la suoniamo.
Gli uomini hanno sempre detestato i pettegolezzi delle donne perché sospettano la verità: le donne prendono le misure e fanno paragoni.
Se volete sapere di più su di voi, origliate dietro le porte.
C'è il pettegolezzo, di cui si dice tanto male; ma che in fondo è la base della carità, dell'interesse per il prossimo.
Il pettegolezzo è come fumare sigarette e mangiare würstel: piacevole ma poco salutare.