La democrazia è fragile, e a piantarci sopra troppe bandiere si sgretola.
La lotteria di Capodanno è opportunamente stata ribattezzata 'Italia' perché da queste parti è consigliabile puntare tutto sulla Fortuna.
La storia è una guida alla ricerca dell'uomo.
Nella storia dell'umanità non cala mai il sipario. Se solo ci si potesse allontanare dal teatro prima della fine dello spettacolo.
Quando penso alla Russia penso al dolore: non solo ai drammi, ma anche alle miserie di ogni giorno.
Siamo tutti fratelli, ma è difficile stabilire chi è Caino e chi Abele.
Il nostro Paese non riesce a conciliare l'autorità del potere con la ricchezza della democrazia.
La borghesia e la democrazia vuote di ideali non hanno altro cemento che il nazionalismo. Perciò si affida ai condottieri.
Totalitarismo e democrazia sono due parole senza qualità. Avrebbero bisogno di molti aggettivi per l'appunto qualificativi. Un dispotismo può essere illuminato e una democrazia putrefatta e non è semplice districarsi tra queste antinomie.
Il passaggio è quello dalla «democrazia dei partiti» alla «democrazia del pubblico».
Noi democratici non siamo contro la ricchezza ma contro la povertà. La ricchezza, per noi, non è una colpa da espiare, ma un legittimo obiettivo da perseguire. Ma la ricchezza non può non essere anche una responsabilità da esercitare.
È proprio delle democrazie preferire in arte i valori scadenti ai genuini, che sono aristocratici e antiutilitari.
Divenne vergogna nazionale che gli Stati spendessero a debito, quando è invece l'unico modo per noi cittadini di avere più benessere e una democrazia compiuta.
Non c'è democrazia senza pluralismo e imparzialità dell'informazione.
La democrazia può resistere alla minaccia autoritaria soltanto a patto che si trasformi, da "democrazia di spettatori passivi", in "democrazia di partecipanti attivi", nella quale cioè i problemi della comunità siano familiari al singolo e per lui importanti quanto le sue faccende private.
Sono un cristiano e un democratico - ecco tutto.