E io ti dico, un dolore disperato è privo di passione.
Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia.
Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane, alla luce del giorno e al lume di candela.
Ti amo fino agli estremi di profondità, di altura e di estensione che l'anima mia può raggiungere, quando al di là del corporeo tocco i confini dell'Essere e della Grazia Ideale.
Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze e quella che fanciulla mettevo nella fede.
Chi si trova nella desolazione si sforzi di conservare la pazienza, che si oppone alle sofferenze che patisce; e pensi che presto sarà consolato, se si impegna con ogni diligenza contro quella desolazione.
L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene.
Come vivere senza qualche buona ragione di disperare!
Vi è qualcosa di infinitamente meschino nelle tragedie degli altri.
Le speranze possibili servono a metterci al riparo dalla disperazione.
Ma: la terribile parola della disperazione.
Solo un uomo che ha sentito la disperazione finale è capace di sentire la beatitudine finale.
La creatività è la disperazione che mostra il suo lato migliore.
La gente del ceto medio è disperata ormai e ciò può portare un uomo a crollare.
Anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.