Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo.— Dino Campana
Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo.
Il mattino arride sulle cime dei monti. In alto sulle cuspidi di un triangolo desolato si illumina il castello, più alto e più lontano. Venere passa in barroccio accoccolata per la strada conventuale.
Quando un solo italiano, ragazzo s'intende, penserà di sputare sulla tomba di Machiavelli?
Il popolo d'Italia non canta più. Non vi sembra questa la più grande sciagura nazionale?
Venne la notte e fu compita la conquista dell'ancella. Il suo corpo ambrato la sua bocca vorace i suoi ispidi neri capelli a tratti rivelazione dei suoi occhi atterriti di voluttà intricarono una fantastica vicenda.
Da seimila anni la guerra piace ai popoli litigiosi. E Dio perde il tempo a fare le stelle e i fiori.
L'universo, così ricco di meraviglie, potrei passare ore e ore a osservare il cielo! Quante stelle, quanti misteri. Fra tutte le stelle ce n'è una che mi fa pensare a una persona speciale!
Riconoscere le stelle è una questione di diletto, di divertimento. Il piacere di trasformare un mondo sconosciuto e monotono in un mondo meraviglioso e familiare. Bisogna prendere confidenza con il cielo, per "abitarci" e sentirsi come a casa propria.
Non trema la luce delle stelle. Trema il nostro sguardo, sapendo dell'enorme sforzo che questa luce ha realizzato per farsi vedere.
Potrebbe darsi che i vecchi astrologi abbiano rovesciato esattamente la verità, quando credevano che le stelle controllassero i destini degli uomini. Arriverà il momento in cui gli uomini controlleranno il destino delle stelle.
Guardare il limpido cielo notturno e avvistare prima degli altri una nuova stella è un'enorme emozione.
Poveretto è chi non vede le stelle senza una botta in testa.
Ho teso corde da campanile a campanile; ghirlande da finestra a finestra; catene d'oro da stella a stella, e danzo.
Nessuno è nato sotto una cattiva stella; ci sono semmai uomini che guardano male il cielo.
Guardai in alto le risapute stelle: la lince, il cane minore, il toro, il cigno, il drago, tutto lo zoo fantastico del cielo. Dove gli astronomi videro forme animali collegando i punti, io leggevo le lettere dell'alfabeto ebraico.